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Coro di no alle carni clonate volute dalla Ue.

ROMA -- Per la scienza, almeno secondo gli studi ad oggi disponibili, la carne e il latte provenienti da bestiame clonato non sono pericolosi e possono essere consumati dall'uomo. Ma la notizia che l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha avviato una consultazione per comprendere se esistono o meno controindicazioni al consumo di prodotti da animali clonati, ha già provocato una vera e propria alzata di scudi: la maggioranza degli italiani, secondo un sondaggio, è contraria e anche gli chef, Vissani su tutti, non ci stanno. La prospettiva di menu a base di bistecche «clonate» non convince l'opinione pubblica, come dimostra un sondaggio della Coldiretti: in Italia meno di 1 su 10 (8%) ritiene che la scienza abbia dimostrato che questi alimenti sono perfettamente equivalenti agli altri ed è quindi possibile consentirne la vendita senza alcun tipo di indicazione. E ai dubbi si aggiunge la rabbia, quella del presidente Coldiretti Sergio Marini, che annuncia: «Siamo pronti a una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole un'allucinante realtà di cui né le imprese, né i consumatori europei avvertono il bisogno. Si tratta», spiega, «di un'azione resa urgente dopo la pubblicazione del progetto di parere dell'Efsa, che sostiene che non ci sono differenze in termini di sicurezza per questi alimenti che presentano componenti nutrizionali nella normalità rispetto a quelli ottenuti dagli altri animali, dando il via libera alla vendita di latte e carne provenienti da maiali e mucche clonate». La mobilitazione si svolgerà in Italia e in Europa durante la consultazione avviata dall'Efsa.

DA LIBERO.it

Usa/ Ok alle carni da animali clonati
 
 
 

E' arrivato il via libera negli Usa alla pecora Dolly a tavola con la decisione della Food and Drug Administration (Fda) di dichiarare sicura e priva di rischi la carne di animali clonati destinata al commercio alimentare. Ma per la forte opposizione dei cittadini - fa notare Coldiretti - le industrie alimentari non sono interessate. Il rapporto finale statunitense di 968 pagine arriva a pochi giorni dall'avvio in Europa della consultazione pubblica dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) su un progetto di parere preliminare palesemente schierato sulle posizioni americane.

 

Bistecche carne

L'autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) - riferisce la Coldiretti - prevede la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi provenienti da animali come bovini, maiali e capre che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari. Si tratta di una decisione che non mancherà di avere ripercussioni in Europa dove è atteso il parere del Gruppo europeo sull'Etica mentre l'Efsa dovrà concludere la consultazione il 25 febbraio per arrivare alla pubblicazione di un parere definitivo a maggio per rispondere alla Commissione europea che nell'aprile 2007 'ha chiesto di valutare sotto il profilo scientifico la sicurezza alimentare e al Gruppo europeo sull'etica di aggiornare il loro parere sulla tecnica della clonazione che si prepara a uscire dai confini della semplice ricerca'.

'Siamo pronti ad una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole una allucinante realtà di cui né le imprese, né i consumatori europei avvertono certamente il bisogno' ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che 'la commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi'. La clonazione riguarda infatti già molti animali da allevamento e, tra l'altro, è stata annunciata recentemente la clonazione 'stabile' di un maiale per quattro generazioni dal genetista giapponese Hiroshi Nagashima dell'Universita' Meiji di Tokyo, mentre sperimentazioni sono state effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche un muflone selvatico.

Secondo una indagine descrittiva on line condotta sul sito www.coldiretti.it si evidenzia che una netta maggiorana del 55 per cento ritiene necessario che l'Italia e l'Europa proibiscano sempre la possibilità di vendita di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati. Si evidenzia peraltro - continua la Coldiretti - che per ben il 36 per cento dei rispondenti è necessario che l'Italia e l'Europa consentano la vendita di questi alimenti con una etichettatura obbligatoria che permetta ai consumatori di distinguerli. Solamente l'8 per cento ritiene - prosegue la Coldiretti - che la scienza ha dimostrato che questi alimenti sono perfettamente equivalenti agli altri ed è quindi necessario consentirne la vendita senza alcun tipo di indicazione, mentre l'1 per cento non in grado di dare una risposta.

La forte opposizione dei cittadini dimostrata da sondaggi analoghi negli Stati Uniti ha convinto la Dean Food , principale industria casearia degli Stati Uniti, a non utilizzare il latte prodotto da mucche clonate sebbene il verdetto della Food and Drug Administration (Fda) stabilisca che non ci sono differenze tra mucche, maiali e pecore clonate rispetto agli animali tradizionali. Una decisione che è stata presa anche da aziende più piccole nel timore di andare incontro a un calo delle vendite.

La Federal and Drug Administration concede il nullaosta a trasformare in cibo gli animali clonati, sostenendo che le carni proveniente dal bestiame clonato sono sani e possono essere mangiati. Una brutta notizia per i consumatori. Nessuno scienziato, infatti, può ad oggi sostenere che le carni di un animale normale e di uno clonato sono identiche, semplicemente perché nessuno è ancora in grado di spiegare come mai la vita media di un animale clonato è molto più bassa. Ecco perché è fondamentale applicare il principio di precauzione, principio cardine del diritto comunitario. Il Codacons chiede al Governo italiano, ed in particolare ai ministri delle Politiche agricole, Ambiente e Salute di stabilire, anche a livello europeo, precise e severe norme per impedire che carni inscatolate negli Usa e provenienti da animali clonati possano essere commercializzate in Italia

 

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